mercoledì 24 settembre 2008

il teatrino delle debuttananti


Carissimi miei.
Vorrei farvi notare una nuova schiera di attrici che si sta facendo largo in tivvù.
L'altra sera ho visto il Tg1, si, sono una masochista lo so, ma se vuoi combattere il nemico devi conoscerlo... ormai lo conosco molto bene, ma non si finisce mai di imparare.
Dicevo, stavo guardando il tg1, (tralascio la comica delle due tipe di alitalia che offendono i propri colleghi e la nostra intelligenza, per approfondimenti vari c'è l'articolo di Marco Travaglio, su www.voglioscendere.it) ed ecco apparire il sedere di una nuova diva di rai1.
Napoletana (forse, o probabilmente molto brava nel riprodurre l'accento), prostituta navigata (dice lei, da quindici anni). Si lamenta del fatto che non era mai capitato, in quindici anni di onorata carriera, che le mancassero i clienti... eh... lei deve mandare avanti la famiglia.. "e che facciamo adesso?" questa nuova legge è talmente efficace che le "lucciole" dovranno presto trovarsi un altro mestiere per campare (io gli suggerirei la politica, non so, candidate al prossimo ministero per le pari opportunità, per esempio?).
Cinque minuti di riflettori puntati sui jeans di questa nuova e splendida Ciccionapoletalina (tzè.. te ne ci vuole di "strada" per arrivare al suo livello) che non usa la gonna, no, lei è una donna seria, solo pantaloni lunghi, non ha mai voluto esporre il suo corpo, sapete... il pudore...
Forse ho capito male, è possibile che fosse la rubrica moda e dintorni, perchè la sua borsa (firmata?) è stata fatta vedere in tutte le salse.
Povera, povera prostituta... non aveva nemmeno un gobbo a disposizione, ogni tanto incespicava, fortuna che a venirle in soccorso c'era la prontissima giornalista con le sue imbeccate su quanto dev'essere difficile adesso procurarsi il cibo, ora che il problema prostituzione non esiste più (scommetto però che una pagnottina sottobanco gliel'hanno fatta arrivare per questo "servizietto" al tg1).
Apro un sondaggio: quanto prende una prostituta per recitare la parte della povera vittima del governo berlusconi (che FUNZIONA, amici miei, FUNZIONA)?
Ahah... mi sa che per un po'.. ne vedremo....delle...."belle" =D

lunedì 22 settembre 2008

Per Roberto Saviano


Carissimo Roberto, tanti auguri di buon compleanno!
Ti regalerei la mia torta muffin se potessi, purtroppo non so dove sei nascosto e in ogni caso penso che la tua scorta la “farebbe fuori” pensando che sia avvelenata.
Ho deciso di farti un altro regalo, allora, forse più importante e gradito.
Ti dono la compagnia di due ragazzi che oggi, su una panchina della Villa Dante, leggevano a voce alta l’articolo che hai scritto su Repubblica. Ti offro la loro solidarietà, la loro vicinanza, la loro sofferenza che si unisce alla tua. Ti offro le loro menti e il loro pensiero.
Sappi che stamattina, mentre il mondo girava attorno al proprio asse, mentre le cucine si riempivano di cibo, mentre i bambini tornavano da scuola, noi ti leggevamo, leggevo con in mente la tua voce, il tuo grido, il tuo dolore.
Non sei solo, questo è il mio regalo, la nostra compagnia, che, per quanto non potrà mai essere accompagnata da biscotti e the presi nello stesso salotto, né da commenti ad alcun libro, né da un caffè freddo in un pomeriggio estivo, è del tutto sincera.
Pensavo, nel parco, che avrei voluto urlare quelle tue parole, avrei voluto avere un megafono, farti sentire a quei ragazzi, che si baciavano sulla panchina accanto, a quei vecchietti, che dormicchiavano sereni forse sognando il famoso “si stava meglio quando si stava peggio”.
Poi mi è venuto in mente che il vero cambiamento comincia dalla famiglia.
La vera mafia siamo noi, siamo noi a farla crescere; il mostro si nutre dei nostri silenzi, della nostra indifferenza, non ci accompagna, si alimenta delle nostre menti annebbiate, siamo noi a dargli potere. Perché dobbiamo sempre nasconderci dietro frasi come “è utopistico, è impossibile, non si può”? Io credo fortemente che si possa, non riesco ad accettare questa realtà perché io non ne faccio parte. Non pretendo che il mondo sia a mia immagine e somiglianza, ma voglio che cambi in meglio. Dicono che sia propria della gioventù l’illusione di poter cambiare le cose, ho sentito più e più volte gli “adulti” affermare “lasciamoli vivere nell’illusione che il mondo cambi, che migliori, facciamogli credere di poter fare qualcosa, scopriranno da grandi che non c’è nulla da fare e che siamo destinati ad autodistruggerci”. Ma basta.
Tornando da quel parco c’era un ingorgo per strada, un signore ha deciso bene di lasciare la macchina in mezzo all’incrocio, non so, forse doveva prendere la figlioletta a scuola, io mi trovavo in coda dietro di lui e l’ho guardato con gli occhi sbarrati, gli ho chiesto “Scusi ma lei ha lasciato la macchina così?” e lui “Si”, alchè io “Ma.. le sembra giusto?” e lui “ehh la strada è questa, faccia retromarcia”. Il bello è che sono stata fortunata, perché era una persona “garbata”, ma per un attimo ho avuto paura che mi tirasse fuori dalla macchina per picchiarmi, perché avevo osato oppormi. Io non ci sto. Non voglio credere che questa sia la norma, ok, è una stronzata di esempio, ma il concetto è questo. Non accetto l’ingiustizia, non la tollero e, per quanto per i più possa essere utopia, voglio combatterla fino in fondo.
Grazie Roberto, leggendo quello che scrivi mi rendo conto che l’utopia è l’ostacolo che ci frena, che ci impedisce di darci da fare, di credere davvero che le cose possano cambiare.
La verità è cosa preziosa per chi sa accettarla.
Il mio impegno nel diffonderla è in tuo onore, è per tutti quelli che, come te, sopravvivono soffocando sotto il peso delle loro giuste parole.

http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/cronaca/caserta-sparatoria/saviano-omerta/saviano-omerta.html